venerdì 25 marzo 2011

e ci voleva pure il Coccolone

Non so se vi sia mai capitato che la Sfiga scopra il vostro indirizzo e venga a bussare – non molto delicatamente – al portone. Magari sarete fortunati e deciderà di sloggiare entro breve, ma non a tutti va così di lusso.
Sarà la nuova doccia extra large, sarà la televisione 50 pollici in salotto o la combinazione Xbox/Wii che non lascia spazio alla noia – di sicuro non la qualità della cucina – fatto sta che l’ospite, la Sfiga, a casa nostra vive come una regina. Se si sente fuori forma si fa anche 4 salti sulla Balance Board. Chi se la passa meglio di così?!

Per carità, di cose peggiori ce ne sono eccome, finché i problemi sono questi siamo fortunati e bla bla bla… ma vorrei vedere voi, se Sfiga si porta dietro tutti gli amichetti! L’altra settimana ha scoperto il Guitar Hero e da allora non stiamo più in pace: Raffreddore alla batteria, Coccolone (soprannominato Caccabrutta) al basso – dove altro se no – e S.I. (Sintomi influenzali) alla chitarra. Lei, ovviamente, da star, fa la voce. E non le riesce nemmeno troppo male. 
La nostra equazione recita così: serate sfumate + clausura totale a giorni alterni = figlio del farmacista che negli ultimi quattro mesi ha cambiato 3 macchine. Ditemi voi se poi non mi devono girare le balle! Ci avesse almeno chiesto un parere sul colore della carrozzeria… niente di niente! Guarda te ‘sto ingrato…
La nostra fortunata coppia è stata vittima, nell’ordine, di: operazione chirurgica di Lui (niente di grave, eh) con annessa convalescenza della durata di 40 giorni (trascorsi guardando la Tv, non avendo la facoltà di fare altro), due coliche renali – sottolineo come la sottoscritta non abbia MAI sofferto di calcoli. Sembra che la nostra sopracitata inquilina non sia arrivata sola – un weekend di mal di schiena che mi ha costretto a letto, influenza intestinale (sempre Lui) e crisi di raffreddore che ci rimbalziamo dall’uno all’altra come campioni di ping pong. Siamo la barzelletta di tutti i nostri amici.
Armati di panciera scaccia coliche-Coccolone-colpo di freddo sembriamo Sandra e Raimondo, solo più vecchi.
C’è chi si chiede se, almeno in spiaggia, ci permetteremo un ombelico scoperto o se ci faremo cucire addosso un velo do lana merinos – sai mai che si alzi il venticello?!
Ora io mi domando: perché fino a qualche anno fa me ne giravo impunemente a pancia scoperta e ballerine senza calze – in febbraio – e non mi beccavo neanche un mal di gola? Perché uscivo con i capelli ancora bagnati, neanche sapevo cosa fosse una canottiera e il mio armadio non faceva distinzione tra calzini invernali ed estivi – semplicemente di “invernali” non ne avevo?
È l’età, direte. Tié, vi rispondo. Manco sono arrivata a trent’anni!
Spero di averne davanti anche il doppio – sempre se non mi levo la panciera, ovvio.
E per fortuna che, in tutto ciò, sono in buona compagnia. Pensate cosa sarebbe successo se mio marito fosse nato con un fisico resistente a qualunque batterio/virus/vento forte: non saremmo arrivati al secondo anniversario. Invece, beati noi, ci facciamo buona compagnia: divano, coperte a go go, montagne di pacchetti di fazzoletti e un armadietto dei medicinali che manco la farmacia del Vaticano!

Tenendoci per mano – una sola, perché l’altra è impegnata a soffiare il naso/sparare Tantum verde in gola/spalmare pomate sulla fronte – guardiamo la televisione e ci asciughiamo le lacrime a vicenda. Ma quale film romantico…. Raffreddore di meeeeeeeeerda!

Aggiornamento: la nostra amica ventenne – inquilina del piano di sotto – s’è presa un Coccolone pure lei. Quindi fanculo l’età, non c’entra niente.
Gliel’ho detto mille volte a Sfiga di non fermarsi per strada quando va a comprarmi le sigarette. M’ascoltasse una buona volta!

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